La biblioteca di Giovanni Vailati

Una mostra per il Centenario

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Home Il pensiero di Vailati
Il pensiero di Vailati da alcuni estratti e citazioni

Leibniz

Louis Couturat, Opuscules et fragments inédites de Leibnitz: extraits des manuscrits de la Bibliothèque royale de Hanovre, Paris, Alcan, 1903

“… L’opera di Couturat ci mostra come, tra tali tesori, molti ve ne siano ancora che stanno attendendo competenti estimatori, e che molte delle più geniali idee di Leibniz sul soggetto da lui prediletto, cioè la logica e quella che ora si chiama la “teoria della conoscenza”, cominciano solo ora a germinare e a dar segno della loro fecondità. Nessun fatto più di questo può servire a far testimonianza dell’alto posto che spetta al Leibniz nella gerarchia di quegli “spiriti magni” che dallo Schopenhauer sono paragonati a quelle stelle fisse, tanto lontane dalla terra che i loro raggi esigono serie di anni o di secoli per arrivare ad essa. …”.

(G. Vailati, “L. Couturat. La logique de Leibniz d’après des documents inédits”, in Scritti di G. Vailati, 1911, p. 388)

 

Locke

John Locke, An essay concerning human understanding, London, Ward, Lock & Bowden, Limited, [19..]

“… È a lui (Locke), mille volte più che a Kant, che fa capo quello che, per brevità, si può indicare come l’indirizzo critico della filosofia moderna; quell’indirizzo che nei suoi migliori rappresentanti si manifesta come mirante ad emancipare la mente umana da ogni vincolo che essa non si sia consciamente e deliberatamente imposto; da ogni vincolo di cui essa non veda la ragione, lo scopo, la funzione, la giustificazione; da ogni vincolo che provenga da un’inabile Lenkung della sua attività…”.

(G. Vailati, “Carteggio Papini”, in Epistolario 1891-1909, 1971, p. 406)

 

Schopenhauer

Arthur Schopenhauer, Parerga et paralipomena. Aphorismes sur la sagesse dans la vie, Paris, Bailliere, 1880

“… per quanto pare a me, non è come l’escogitatore di un sistema filosofico di più, né come l’ingegnoso artefice di nuove teorie metafisiche, che Schopenhauer ha diritto di essere considerato come una delle più grandi figure del nostro secolo,  nel campo speculativo. Per me il suo sistema, per quanto maestosamente architettato, non è che uno scaffale o una scansia a cui ogni pregio deriva dalla qualità e quantità degli oggetti preziosi e utili che vi si trovano custoditi e che potrebbero essere anche diversamente distribuiti o trasportati in altro recipiente, senza perdere niente del loro valore e della loro utilità.

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