Opere esposte

La mostra è articolata in quattro sezioni:

La Gioventù

Il Giuramento

La Scuola

La Politica 

 

LA GIOVENTÚ

1. Bacheca

Doc. 1 Cartolina postale con la quale Clemente Rebora cerca di organizzare un incontro tra Antonio Banfi e il conte Tommaso Gallarati Scotti, cattolico liberale esponente del modernismo milanese raccolto intorno alla rivista “Il Rinnovamento”.

Doc. 2 In questa lettera Clemente Rebora conferma ad Antonio Banfi i sentimenti d'amicizia che li legano. Passa quindi a descrivere lo stato d'animo del gruppo di artisti e intellettuali raccolti intorno allo studio di Michele Cascella raccontando infine all’amico del suo primo incontro con Lydia Natus, pianista russa con la quale avrà un’importante relazione sentimentale durata fino alla fine del 1919.

Doc. 3 Clemente Rebora, in qualità di curatore della collana "Libretti di vita", scrive ad Antonio Banfi a riguardo d'un contrasto avuto con lui per la pubblicazione di un suo lavoro. Rebora si augura che la vicenda non abbia intaccato il rapporto di amicizia che li lega e che Banfi voglia continuare la collaborazione con la collana, proponendogli altri autori sui quali scrivere.

Doc. 4 In questa lettera Angelo Monteverdi, si congratula con l’amico Antonio Banfi dopo aver saputo del rapporto che lo lega a Daria Malaguzzi Valeri e si augura che il coraggio dimostrato dalla coppia continui a sostenerli di fronte ai problemi ai quali andranno incontro a causa di un precedente matrimonio della Malaguzzi e del quale non ha ancora ottenuto l’annullamento.

Doc. 5  Tra il 1910 e il 1911 Banfi trascorre un periodo di studio presso la Friedrich-Wilhelm-Universitätdi Berlino, vincitore di una borsa di studio finanziata dall’istituto Franchetti di Mantova. In queste cartoline Antonio Banfi descrive all’amico Monteverdi le sue esperienze e gli fornisce alcune indicazioni per facilitarne il prossimo trasferimento in Germania.

Doc. 6  Quaderno e fogli di appunti per la tesi in filologia romanza su Francesco da Barberino, discussa il 19 dicembre 1908 con relatore il professor Francesco Novati. In seguito alla scelta di passare allo studio della filosofia tale tesi non vide mai la luce.

Doc. 7  Appunti per la conclusione della tesi in filosofia discussa nel gennaio 1910 con relatore Piero Martinetti: Saggi critici della filosofia della contingenza. Renouvier, Bergson, Boutroux.

Come documenta una lettera inviata a Daria Malaguzzi il 7 aprile 1910, tali appunti vennero spediti alla futura moglie su sua esplicita richiesta e da essa conservati nel corso dei lunghi anni seguenti.

Banfi rielaborò parte della tesi per un progetto di stampa che non ebbe seguito. Il manoscritto relativo verrà pubblicato postumo a cura di Daria e Rodolfo Banfi in Studi sulla filosofia del Novecento, Editori Riuniti, Roma, 1965.

 

2. Bacheca

Doc. 8 Dopo aver descritto la sua vita al fronte, l'autore si dedica ad un'analisi della situazione politica italiana. Prendendo spunto da un’opera di Antonio Labriola, Andra Caffi dimostra anche l’intenzione di continuare la scrittura del testo da lui intrapresa con Antonio Banfi e poi interrotta.

Doc. 9 In risposta ad una richiesta di Antonio Banfi per un suo studente, Andrea Caffi scrive una serie di appunti e lo schema di stesura d'un opera dal titolo: "Economia politica come scienza". In questa lunga lettera Caffi cita a memoria, perché impossibilitato a verificarli fintanto che in trincea, i titoli delle fonti disponibili.

Doc. 10 Nel complimentarsi con Antonio Banfi per la sua posizione d'indipendenza rispetto alle discussioni post-belliche, l'autore ne approfitta per aggiornarlo sui suoi ultimi lavori ed esprimere il suo disgusto sia per l'ambiente politico-culturale italiano sia per il mondo giornalistico. In chiusura alla lettera Caffi domanda indicazioni su come comportarsi riguardo alla sua collaborazione per la stesura di una "bibliografia simmeliana" curata da Antonio Banfi.

Doc. 11 Trascrizione di una lettera inviata da Antonio Banfi alla futura moglie Daria Malaguzzi Valeri, probabilmente nella primavera del 1912, con la quale il giovane filosofo cerca di delineare schematicamente i “principi della sua filosofia”.

Doc. 12 Appunti di Banfi su un saggio di Vladimir Korolenko, scrittore ucraino tenacemente impegnato in battaglie civili, pubblicato sulla rivista “Mercure de France” e intitolato: La pena capitale. L’interesse per questo autore e per l’argomento trattato ricordano il grande interesse dimostrato dal giovane filosofo per un altro scrittore russo il cui pensiero lo influenzò fortemente: Lev Tolstoj.

Doc. 13 Raccolta delle lettere scritte da Antonio Banfi negli anni del loro fidanzamento. I circa 470 documenti coprono il periodo compreso tra il rientro di Banfi dalla sua esperienza berlinese, primavera del 1911, e i giorni immediatamente precedenti il matrimonio tra i due, 4 marzo 1916.

 

3. Bacheca

Doc. 14 Manoscritto di Banfi sui concetti filosofici dell’intuizione visti nelle loro diverse evoluzioni fino ad arrivare ad un’analisi del pensiero di Husserl.

Doc. 15 Manoscritti di Antonio Banfi sulla fenomenologia e sul pensiero di Husserl.

Doc. 16 Con questa lettera, Piero Martinetti fa le sue congratulazioni ad Antonio Banfi per l’ottenimento della prima cattedra come supplente a Lanciano. Pur memore delle sue personali esperienze d’insegnamento in quella che lui stesso definiva la Siberia dell'Italia meridionale, Martinetti non rinuncia a sottolineare come la tranquillità di tale sede possa giovare a Banfi nel prosieguo degli studi.

Doc. 17  In questa cartolina Martinetti promette di partecipare alla commissione ministeriale per la concessione della libera docenza a Banfi malgrado la sua “ripugnanza” a partecipare a questo genere d’impegni. Il volontario distacco dal mondo accademico è favorito dal suo isolamento di Castellamonte che gli permette di vivere nella “più perfetta e beata ignoranza di tutte le cose universitarie”.

Doc. 18  In questa lettera Martinetti, dopo essersi complimentato per l’apprezzamento riscosso dalle conferenze tenute da Antonio Banfi presso la sede della Società di studi filosofici e religiosi, avanza l’ipotesi che i testi di queste lezioni possa essere dato alle stampe per tramite della casa editrice Isis.

Doc. 19 Piero Martinetti, dopo essersi congratulato con Antonio Banfi per la pubblicazione del suo volume: Principi di una teoria della ragione, lo invita a collaborare con la «Rivista di Filosofia» di cui era l’ispiratore.

 

IL GIURAMENTO

4. Bacheca

Doc. 20 In questo documento Pantaleo Carabellese propone a Piero Martinetti un compromesso, al fine di ottenere il suo assenso a prestare il giuramento fascista.

Doc. 21 Antonio Banfi esprime la propria vicinanza a Piero Martinetti in relazione alla notizia dell’imminente allontanamento del maestro dall’insegnamento universitario.

Doc. 22  In questa lettera Piero Martinetti illustra a Banfi il proprio stato d’animo di fronte alla sua annunciata allontanamento dall’insegnamento per aver rifiutato il giuramento fascista.

Doc. 23  In questa lettera Piero Martinetti espone ad Adelchi Baratono le motivazioni del rifiuto a sottoscrivere il giuramento fascista, esprimendo nel contempo la propria amarezza per il compromesso suggeritogli da Carabellese. Nella chiusa, Martinetti informa inoltre Baratono di aver indicato Banfi per la cattedra di Storia della Filosofia.

Doc. 24 Minuta della lettera scritta da Piero Martinetti al Ministro dell’Educazione Nazionale Balbino Giuliano nella quale motiva la decisione di rifiutare il giuramento richiestogli.

Doc. 25 Antonio Banfi conferma, dietro richiesta delle autorità accademiche, di essere iscritto al Partito Nazionale Fascista.

Doc. 26  Con questa lettera Giuseppe Antonio Borgese conferma al Rettore dell’Università degli Studi di Milano di non voler prestare il giuramento fascista continuando il suo esilio autoimposto negli Stati Uniti.

Doc. 27 In questa lettera, pur ribadendo l’«inalterata affezione» che lo lega a Banfi, Piero Martinetti rifiuta l’invito dell’allievo a partecipare alla conferenza organizzata dalla sezione milanese del Reale Istituto di Studi Filosofici (presieduta da Banfi stesso).

 

LA SCUOLA

5. Bacheca

Doc. 28  Lettera di Remo Cantoni scritta da Berlino, dove si era recato per motivi di salute, nella quale discute con il suo maestro di temi letterari e rievoca il clima politico-sociale della Germania di quegli anni.

Doc. 29  Luigi Rognoni lamenta le difficoltà frapposte dalla censura alla pubblicazione di un articolo sulla critica musicale a causa dei riferimenti a Benedetto Croce. 

Doc. 30 In questa lettera Luciano Anceschi affronta questioni estetiche con particolare riferimento a “Il Segreto dell’arte” di Ferdinand Lion.

Doc. 31 Manoscritto inedito contenente una prima versione del saggio “Riflessione pragmatica e filosofia della cultura” (1930) pubblicato in “La ricerca della realtà”.

Doc. 32 Riferimenti alla tesi di laurea in Storia della filosofia sul Parmenide di Platone che Enzo Paci avrebbe discusso con Antonio Banfi.

Doc. 33 Cartolina scritta da Enzo Paci dal campo di prigionia tedesco di Sandbostel.

 

6. Bacheca

Doc. 34 Invito e programma per una conferenza organizzata nell’aprile 1942 dal Centro nazionale di Studi sul Rinascimento aperta dall’intervento di Antonio Banfi: Galileo e il Rinascimento.

Doc. 35 Accordi con George Santayana per la pubblicazione di un suo volume di nella collana diretta da Banfi ”Idee Nuove” di Bompiani.

Doc. 36 Giovanni Maria Bertin riferisce a Banfi di alcuni suoi articoli e pubblicazioni chiedendo indicazioni su come procedere.

Doc. 37 GiulioPreti discute con Banfi argomenti teoretici relativi all’interpretazione della fenomenologia husserliana.

Doc. 38 Ludovico Geymonat discute della sua collaborazione alla rivista “Studi Filosofici”, esprimendo a Banfi motivi di dissenso teoretici.

Doc. 39 Cartolina di Malvine Husserl riguardo le prime ricezioni della fenomenologia in Italia con riferimenti a Banfi, Preti, Grasselli e Vanni Rovighi.

Doc. 40  Malvine Husserl informa Banfi sulla fondazione di una Società fenomenologica negli Stati Uniti e di una rivista ad essa legata alla quale gli domanda di partecipare.

Doc. 41  In questa lettera Vittorio Sereni parla del suo progetto di laurearsi in estetica con Antonio Banfi scrivendo una tesi su Guido Gozzano.

 

LA POLITICA

7. Bacheca

Doc. 42  Pubblicato in Studi Filosofici, rivista diretta da Banfi, la tesi fondamentale di questo saggio afferma come la vera moralità sia quella che assume in proprio il compito pratico di intervenire nella realtà, portandovi concretamente il peso della responsabilità.

Doc. 43 Articolo di rivendicazione politica dell’uccisione di Giovanni Gentile. Apparso anonimo sul nono numero de “La Nostra Lotta”, giornale clandestino del partito comunista italiano, attribuito ad Antonio Banfi ed Eugenio Curiel.

Come scrive Sergio Romano: “Nella primavera del 1944 il problema non era quello di proferire giudizi storici, ma di vincere battaglie concrete, secondo l’imperativo della propria coscienza, come lo stesso Gentile aveva sostenuto dall’altro lato della barricata nel suo discorso di Firenze per il secondo centenario della morte di Vico”.

Doc. 44 Testo originale dell'articolo pubblicato sull'Unità del 21 luglio 1950.

Doc. 45 Appunti di Antonio Banfi per l’intervento al Congresso mondiale degli intellettuali per la Pace tenuto a Wroclaw (Polonia) dal 25 al 28 agosto 1948.

Doc. 46 Appunti di Antonio Banfi per l’intervento al Congresso italiano indetto dal Comitato degli intellettuali per la Pace, tenuto a Roma il 30 ottobre 1948. Tra gli intellettuali italiani, oltre a Banfi, erano presenti: Remo Cantoni, Salvatore Quasimodo, Elio Vittorini, Renato Guttuso, Giacomo Devoto, Ranuccio Bianchi Bandinelli, Giorgio Strehler, Giulio Einaudi.

Doc. 47 Risposta di Lukács all’invito a partecipare al Congresso “I compiti della filosofia marxista nella democrazia attuale” tenutosi a Milano presso la Casa della cultura nei giorni 18-19 dicembre 1947.

Doc. 48  Corrispondenza tra Banfi e Lukács in relazione all’organizzazione del Congresso “I compiti della filosofia marxista nella democrazia attuale” tenutosi a Milano presso la Casa della cultura nei giorni 18-19 dicembre 1947.

 

8. Bacheca

Doc. 49 Lettera di Banfi a Gian Carlo Pajetta relativa alla situazione del Piccolo Teatro di Milano nella quale si manifestano alcune divergenze di metodo con il partito comunista milanese.

Doc. 50 Discorsi pronunciati da Antonio Banfi presso il Senato della Repubblica per una riforma del sistema scolastico italiano. Antonio Banfi venne eletto al Senato repubblicano per due mandati (nel 1948 per il Fronte Democratico Popolare e nel 1953 per il PCI).

Doc. 51 Appunti manoscritti sulla situazione politica italiana e mondiale nell’immediato secondo dopoguerra.

Doc. 52 Cartolina spedita da Antonio Banfi alla moglie in occasione della sua visita in Unione Sovietica nel 1952.

Doc. 53 Testo della relazione tenuta da Antonio Banfi presso il Centro Studi per lo sviluppo delle relazioni economiche e culturali con la Cina.

Doc. 54 Giornale cinese riportante in prima pagina la foto di Antonio Banfi. Nella primavera del 1952 Banfi si recò a Pechino, su richiesta dell’Accademia delle Scienze, in occasione della celebrazione del cinquecentesimo anno della nascita di Leonardo da Vinci.

Doc. 55 Lettera di Banfi a Giuseppe Berti, dirigente del PCI, nella quale si lamenta del controllo esercitato sulla propria corrispondenza e sulla mancata convocazione a far parte della delegazione d’intellettuali in visita in URSS.

Doc. 56 Testo dell’intervento pronunciato da Antonio Banfi all’VIII Congresso del P.C.I. tenutosi a Roma dall’8 al 14 dicembre 1956 durante il quale si cercò di rinnovare il partito attraverso l’elaborazione di una via italiana al socialismo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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