The Seminars of Philosophy of Perception, Mind, and Language

Alice and Humpty Dumpty The Seminars of Perception, Mind, and Language (former Seminars of Philosophy of Language and Mind) take place every year since 2001 at the Department of Philosophy of the University of Milan. The meetings aim at being an opportunity for people working in analytic philosophy to debate the latest directions of research.

The meetings are structured as a 45-50 minutes presentation, followed by an extensive discussion time. They are open to anyone interested in the topic, especially undergraduate and Ph.D. students. The language of the talks is either Italian or English.

Giorgio Lando (University of Basilicata)

December 12 THU — 12.00-14.00

Sala Riunioni — Direzione del Dipartimento (Via Festa del Perdono 7, Milano)

Composizione e indiscernibilità

Abstract: Nel dibattito sulla tesi della composizione come identità, si assume spesso che la composizione possa essere classificata come una genuina relazione di identità solo se vale per essa il principio di indiscernibilità degli identici. A tal fine, sono state elaborate varie proposte semantiche che mirano a garantire l'estensione dell'indiscernibilità alla composizione. Analizzerò la più sviluppata di queste proposte - la teoria dell'Identità Generale di Aaron Cotnoir - e mostrerò come essa ottenga l'indiscernibilità solo al prezzo di considerare veri alcuni enunciati di identità i cui argomenti non hanno lo stesso riferimento. Sosterrò quindi che, una volta che si sia rinunciato alla coreferenzialità, l'indiscernibilità non contribuisce a rendere genuinamente di identità una relazione. Paragonerò questo modo di sostenere la tesi della composizione come identità alla posizione di chi, di fronte alle celebri sfere di Max Black, si limitasse ad insistere che le sfere, essendo indiscernibili, sono per forza anche identiche. Mostrerò poi con un esempio come, in assenza del vincolo di coreferenzialità, la strategia di Cotnoir possa essere usata per rendere indiscernibili individui che non sono plausibilmente identici. Infine, suggerirò che i sostenitori della composizione come identità abbiano due interessanti alternative di massima all'infruttuoso scambio tra indiscernibilità e coreferenzialità: a) sostenere che il termine sintatticamente singolare, che sembra denotare una fusione mereologica, è in realtà semanticamente plurale e denota le parti della fusione, mirando così a integrare indiscernibilità e coreferenzialità; b) rivalutare la cosiddetta variante debole della composizione come identità, sostenuta da David Lewis, e cercare, sulla base di alcune sue indicazioni, un succedaneo all'indiscenibilità per la composizione, sotto forma di un principio di sopravvenienza tra proprietà della fusione, da una parte, e proprietà e interrelazioni delle parti, dall'altra.