Winter Session 2013

Giorgio Lando (University of Basilicata)

December 12 THU — 12.00-14.00

Sala Riunioni — Direzione del Dipartimento (Via Festa del Perdono 7, Milano)

Composizione e indiscernibilità

Abstract: Nel dibattito sulla tesi della composizione come identità, si assume spesso che la composizione possa essere classificata come una genuina relazione di identità solo se vale per essa il principio di indiscernibilità degli identici. A tal fine, sono state elaborate varie proposte semantiche che mirano a garantire l'estensione dell'indiscernibilità alla composizione. Analizzerò la più sviluppata di queste proposte - la teoria dell'Identità Generale di Aaron Cotnoir - e mostrerò come essa ottenga l'indiscernibilità solo al prezzo di considerare veri alcuni enunciati di identità i cui argomenti non hanno lo stesso riferimento. Sosterrò quindi che, una volta che si sia rinunciato alla coreferenzialità, l'indiscernibilità non contribuisce a rendere genuinamente di identità una relazione. Paragonerò questo modo di sostenere la tesi della composizione come identità alla posizione di chi, di fronte alle celebri sfere di Max Black, si limitasse ad insistere che le sfere, essendo indiscernibili, sono per forza anche identiche. Mostrerò poi con un esempio come, in assenza del vincolo di coreferenzialità, la strategia di Cotnoir possa essere usata per rendere indiscernibili individui che non sono plausibilmente identici. Infine, suggerirò che i sostenitori della composizione come identità abbiano due interessanti alternative di massima all'infruttuoso scambio tra indiscernibilità e coreferenzialità: a) sostenere che il termine sintatticamente singolare, che sembra denotare una fusione mereologica, è in realtà semanticamente plurale e denota le parti della fusione, mirando così a integrare indiscernibilità e coreferenzialità; b) rivalutare la cosiddetta variante debole della composizione come identità, sostenuta da David Lewis, e cercare, sulla base di alcune sue indicazioni, un succedaneo all'indiscenibilità per la composizione, sotto forma di un principio di sopravvenienza tra proprietà della fusione, da una parte, e proprietà e interrelazioni delle parti, dall'altra.

Pierdaniele Giaretta (University of Padova)

December 2 MON— 14.30-16.30

Sala Riunioni — Direzione del Dipartimento (Via Festa del Perdono 7, Milano)

Una strana Equivalenza

Abstract: Sulla base di una idea di Raymond Smullyan si applica la procedura di diagonalizzazione ad enunciati che riguardano il credere. Alcuni principi che si usano nella dimostrazione del teorema di Löb permettono di dimostrare una strana equivalenza che assomiglia al teorema di Löb. L’equivalenza non è di per sé paradossale ma risulta avere un contenuto difficilmente afferrabile o almeno implausibile. Perché è difficile afferrarne il contenuto e accettarla? C’è qualcosa di interessante nelle risposte che si possono dare a questa domanda? 

Daniele Sgaravatti (Associate Fellow at Arché, University of St.Andrew)

November 28 THU  — 14.30-16.30

Sala Riunioni — Direzione del Dipartimento (Via Festa del Perdono 7, Milano)

Concepts, Conceptions and Indexicals

AbstractIn the first part of the talk, I will argue that there are two meanings of ‘concept’. Concepts in the intentional sense are essentially components of thoughts which refer to objects in the world. In the epistemic sense, a concept is the ability (which can be more or less reliable) to form categorization judgements. I will argue that the two notions should be distinguished, and that it is convenient to use the word ‘concept’ for the first notion, and the word ‘conception’ for the second. I will then look at a particular theory of concepts recently proposed by Sainsbury and Tye, originalism, which is compatible, and indeed sits well with, the distinction. The main idea of originalism is that concepts are individuated by their origin. The way Sainsbury and Tye develop the view entails the rejection of the idea that identity of content is necessary for identity of concepts. I will argue that a modified version of originalism, which includes this principle, is more plausible than Sainsbury and Tye’s view. The modified version of the view has the consequence that there are no indexical concepts, but this is not an objection, in the light of the distinction between concepts and conceptions.